La Mediazione Familiare è un servizio di supporto alla genitorialità, a favore di coppie separate o in via di separazione con figli minorenni (sia coppie legittime sia coppie di fatto). Il mediatore familiare, nella garanzia del segreto professionale ed in autonomia dall’ambito giudiziario (è opportuno mettere in luce il fatto che, in caso di mediazione, l’iter legale viene momentaneamente sospeso, trovandosi quindi in una sorta di “tregua legale”), si adopera affinché padre e madre, insieme, elaborino in prima persona una serie di accordi (che tengano conto degli aspetti psicologici, relazionali, patrimoniali ed organizzativi) soddisfacenti per sé e per i figli, in cui possano esercitare la comune e buona capacità genitoriale.
Non esiste una durata prefissata del percorso, valida per tutte le situazioni; in ogni caso, sono necessari da un minimo di 8 ad un massimo di 12 incontri, in un arco di tempo che, orientativamente, può variare da tre a sei mesi. Gli incontri sono, generalmente, a carattere settimanale; possono, però, verificarsi sospensioni o interruzioni temporanee per vari motivi. I genitori sono liberi, in ogni momento, di interrompere il lavoro intrapreso, per qualunque ragione essi decidano di farlo.
La mediazione familiare è, per definizione, un pezzo di strada che si percorre in tre (i genitori insieme al mediatore); laddove questo non sia possibile (perché uno dei due genitori non può o non abbia interesse a prendervi parte), allora si propone una serie di incontri individuali (all’incirca tre o quattro) di consulenza e sostegno al genitore eventualmente disponibile.